
Che mercato dell’online ci sarà dopo l’assegnazione delle nuove concessioni? E’ una domanda che si sono posti in molti, dal Regolatore ai concessionari, visto che il nuovo Bando di gara avrà un forte impatto su questo segmento. Come anticipato da Agimeg, l’obiettivo dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli è quello di pubblicare il bando di gara per le nuove concessioni online prima della fine dell’anno. Sulla pubblicazione pendono il giudizio del Consiglio di Stato e possibili osservazioni da parte degli Stati Membri (il periodo di stand still scade il prossimo 18 ottobre).
A dare un’idea di quale mercato ci troveremo di fronte è stato lo studio, presentato ieri a Roma, della CGIA di Mestre in collaborazione con As.Tro. A settembre 2024 l’elenco dei concessionari autorizzati al gioco a distanza pubblicato sul sito di ADM comprendeva 81 concessionari di cui 54 italiani (che danno lavoro a 4.700 persone) e 27 di diversa nazionalità. La maggior parte dei concessionari esteri hanno sede a Malta (23), le rimanenti società hanno sede nelle seguenti nazioni: Bulgaria, Danimarca, Gran Bretagna, Slovenia.
La legislazione nazionale consente anche a società appartenenti allo Spazio economico europeo di divenire concessionari ed esercitare l’attività di gioco online sul nostro territorio purché siano titolari di un valido titolo abilitativo rilasciato secondo le disposizioni vigenti nello stato in cui hanno la sede legale.
I siti (Skin) attraverso i quali viene esercitato il gioco a distanza sono 428 di cui 324 in capo a concessionari italiani e 104 a quelli esteri. Le concessioni sono 89, di queste 61 sono in capo a concessionari italiani e 28 a quelli esteri.

Nello studio della CGIA di Mestre si evidenzia come, pur non essendo previsto un numero massimo di concessioni, l’elevata “una tantum” di 7 milioni richiesta per la nuova concessione limiterà il numero dei nuovi concessionari. L’80% della raccolta e l’85% della spesa sono realizzati con 18 concessioni. Si tratta di concessioni che ogni anno realizzano volumi di spesa che vanno oltre 50 milioni di euro. Se si allarga il campo di osservazione alle prime 30 concessioni si scopre che queste rappresentano circa il 94% del mercato e che realizzano volumi di spesa oltre i 20 milioni di euro. Il rimanente della spesa (5,5%) e della raccolta (6,3%) viene realizzato dalle 56 concessioni rimanenti. In questa ultima platea molto probabilmente gli operatori potrebbe non disporre dei mezzi finanziari sufficienti per soddisfare le richieste del Bando.

In pratica, secondo lo studio, le prime 30 concessioni non avrebbero problemi a partecipare al nuovo Bando di gara, ma anche la previsioni di almeno 50 concessioni assegnate è plausibile. Le 56 concessioni (in pratica il 65% del totale) con una spesa inferiore ai 20 milioni di euro potrebbero uscire la mercato. Su tutta questa situazione andranno anche ad incidere due fattori: la riduzione dei PVR (Punti Vendita Ricariche) che passeranno dagli attuali 50.000 e circa 30.000 e l’eliminazione delle skin, che sono oggi 428. sb/AGIMEG